Per Careof Silvia Cini ha creato Spontanee un momento di incontro a porte chiuse tra soli artisti: Stefano Boccalini, Pasquale Campanella, Gea Casolaro, Claudia Losi, Emilio Fantin, Stefano Cagol e Leone Contini.
Le conversazioni spontanee che scaturiranno dall’incontro sono state documentate da Mario Gorni per l’archivio video, come testimonianza di una riflessione collettiva e orizzontale di una generazione di artisti che si confrontano su temi a tutti loro affini cercando un linguaggio in nuce che parta dalle rispettive opere.
Con un pensiero rivolto al primo artista che entrò in dialogo con Avant que Nature meure: Gianfranco Baruchello.
Fabbrica del Vapore
via Procaccini, 4 – 20154 Milano
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Per l’evento espositivo in Ungheria al Füvészkert ELTE Botanical Garden Budapest l’artista Silvia Cini ha mosso i suoi passi cercando in primis una ricaduta nel quotidiano dei più giovani, realizzando due workshop in collaborazione con l’Hungarian Garden Heritage Foundation e l’Istituto di Cultura Italiana a Budapest presso il Petöfi Iroladami Mùzeum e nei suoi splendidi Giardini Kàrolyi, che hanno coinvolto sia studenti alla fine del ciclo di studi superiori, che bambini in età scolare e prescolare.
Il primo workshop è stato realizzato in collaborazione con gli insegnati, portando gli studenti a conoscenza delle specie di orchidee spontanee e dei dati sulla fioritura attuale a Budapest forniti tramite Füvészkert, Orto Botanico e un’unità educativa speciale dell’Università Eötvös Loránd di Budapest, dal botanico e ambientalista Bájor Zoltan. Gli studenti sono stati invitati a diventare parte attiva nella raccolta dei dati, implementandoli con le foto raccolte con i loro telefoni cellulari durante i percorsi quotidiani in città, rendendoli al contempo consapevoli e primi custodi di orchidee.
Il secondo workshop, pensato appositamente per i più piccoli, si è concentrato sull’osservazione diretta della natura. Natura buffa, gioiosa e giocosa quella delle orchidee spontanee geofite, dove le forme dei fiori, zoomorfe e antropomorfe, ricordano fate e allegri folletti che si nascondono ai bordi delle strade, come al margine di parchi e prati. L’artista ha realizzato Wunderkammer – City Playground un grande gioco in legno composto da molteplici tessere ognuna con l’immagine e la tassonomia delle 31 orchidee diffuse in Ungheria ed in particolare con le specie selvatiche a rischio che si trovano ancora nella città di Budapest.
Un memory, attraverso il quale i bambini, saltando ogni forma di mediazione didattico- linguistica e utilizzando le dinamiche di gioco, hanno velocemente imparato a conoscere e riconoscere questo fiore memorizzando nomi e forme. Un gioco metropolitano, fatto di nomi scientifici, che diventano parole giocate e immagini memorizzate da cercare nel tempo vivendo la propria città.